Titolo originale: Paper towns
Autore: John Green
Autore: John Green
Casa editrice: Rizzoli
Genere: Young Adult
Pagine: 396
Costo: 13,60
Genere: Young Adult
Pagine: 396
Costo: 13,60
Valutazione: 5/5
Potete acquistarlo cliccando qui
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Il primo libro di John Green che ho letto fu Cercando Alaska, nel 2009, quando scoprì che la dittatura mondiale di J.K. Rowling, che vietava di leggere ogni libro all'infuori di Harry Potter, era finita. E me ne innamorai immediatamente. Successe anche con "città di carta".
John Green non è sopravvalutato, i suoi libri non sono tutti uguali (potete trovare delle similitudini tra il personaggio di Margo e quello di Alaska, questo si), ma non è assolutamente noioso.
John Green non parla di fantasia, parla di cose attuali, di quotidianità.
John Green non parla di fantasia, parla di cose attuali, di quotidianità.
Quentin è un ragazzo che vive la sua routine quotidiana, è arrivato agli ultimi giorni di liceo, quindi in procinto di grandi cambiamenti che ovviamente lo spaventano. Margo è la sua vicina di casa, e lui ne è sempre stato innamorato. Erano amici da bambini, ma crescendo le loro strade hanno viaggiato su vie parallele, sfiorandosi, ma senza incrociarsi, fino a quando una sera, la ragazza, che nel frattempo è diventata una leggenda per tutti, si infila nella camera da letto di Q, per coinvolgerlo in un piano di vendetta.
"In buona sostanza" disse Margo, "questa sarà la notte migliore di tutta la tua vita."
Il ragazzo la segue, e piano piano riesce a lasciarsi andare, arrivando perfino a divertirsi.

"Ma cosa succederà il giorno dopo?" questa è la domanda che si fa il nostro protagonista, domanda alla quale non può dare risposta, perchè il giorno dopo, Margo è sparita.
Quentin teme che Margo si sia tolta la vita. Inizia quindi a seguire una serie di indizi che, si pensa, la sua amica abbia lasciato apposta per lui.
La storia infatti si concentra prevalentemente sul significato di questi indizi, e piano piano, il ragazzo riesce a decifrarli, con l'aiuto dei suoi migliori amici Ben e Radar.
Ho amato questi tre ragazzi: comuni, genuini, semplici, nerd. Margo invece, è una specie di rebus da risolvere, enigmatica e vitale come una poesia di Walt Whitman, i cui versi ricorrono spesso nel libro e saranno determinanti per capire la sua personalità. Margo è egoista. Abituata ad interpretare un ruolo che non le appartiene: spesso la società ci impone di assumere dei ruoli, maschera su maschera, costruiamo la nostra identità anche sulla base delle aspettative degli altri.
Un adolescente è figlio, amico, studente, fidanzato, volontario della Croce Rossa, capitano della squadra di basket... la lista potrebbe proseguire all'infinito.
A qualcuno capita di essere un pò nerd come Quentin Jacobsen, a qualcun altro capita di essere la ragazza più popolare della scuola come Margo Roth Spiegelman. Una cosa è certa: se il gruppo ti attribuisce il ruolo di leader, non ti puoi permettere il lusso di sbagliare, di tirarti indietro."E' una città di carta. Guarda, Q: guarda tutti quei viottoli, quelle strade che girano su se stesse, quelle case che sono state costruite per cadere a pezzi. Tutte quelle persone di carta che vivono nelle loro case di carta, che si bruciano il futuro pur di riscaldarsi. Tutti quei ragazzini di carta che bevono birra che qualche cretino ha comprato loro in qualche discount di carta. Tutti rimbambiti dalla frenesia di possedere cose. Cose sottili e fragili come carta. E tutti altrettanto sottili e fragili. Ho vissuto qui per diciotto anni e non ho mai incontrato qualcuno che si preoccupasse delle cose che contano davvero."
I personaggi di Città di Carta partono da uno stereotipo, per poi evolversi gradualmente e rivelarsi più di quanto erano apparsi all'inizio: il migliore amico superficiale si innamora, l'amico nerd ha una vita al di fuori di internet, la ragazza facile non è poi così facile come sembra, il ragazzo timido e insicuro viene costretto a prendere la vita di petto ed è capace di farsi valere, la ragazza dipendente dalle attenzioni rivela una personalità riflessiva e malinconica.
"Margo non era un miracolo. Non era un'avventura. Non era una cosa incantevole e preziosa. Era una ragazza."
Nessuno di loro cambia o giustifica i suoi comportamenti con un evento più o meno drammatico: il cambiamento c'è perché è la vita che porta a cambiarci e che fa in modo che i noi ventenni non siano come i noi dodicenni. Si evolve non perché fa figo, ma perché l'evoluzione è una cosa naturale.
Ancora una volta, il punto di forza del romanzo sono i personaggi. Sono sfaccettati, variegati, ben costruiti e, soprattutto, reali.
In poche parole, venero questo romanzo, lo consiglio a tutti, specialmente agli adolescenti e a chi è in età di cambiamenti.
"Che cosa ingannevole, credere di una persona che sia più di una persona."
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